Libere riflessioni sul massaggio corporeo-energetico
Il tatto è il primo senso a svilupparsi nell’embrione umano. All’interno del ventre materno, caldo e avvolgente, veniamo a con-tatto con un archetipo primordiale, ovvero l’acqua. È affascinante pensare a come “nulla avvenga per caso”. L’embrione si trova a svilupparsi in una cosiddetta “fonte” dalla quale attinge vita. Da ammasso cellulare a futuro individuo.
Ebbene, l’esperienza tattile prosegue dal grembo verso il mondo esterno. Il tocco
materno permette lo sviluppo del legame affettivo con la madre e incide sulla
personalità del bambino, come studiato da John Bowlby negli anni ’60-’70.
Pensiamo all’importanza del contatto madre-neonato nei primi istanti di vita, alla
valenza non solo affettiva, ma di sviluppo di un altro senso, l’olfatto.
Altri studi si sono concentrati sulla deprivazione affettiva. Renè Spitz studiò gli effetti della mancanza di contatto materno su bambini istituzionalizzati notando deficit di comunicazione tra corteccia frontale, sede dell’elaborazione del comportamento, e diencefalo, importante struttura che è deputata a processi di apprendimento e memoria. Harry Harlow, nel suo testo di riferimento “La natura dell’amore”, espone le osservazioni degli effetti dell’assenza della figura materna su scimmiette orfane, studiate in laboratorio, alle quali era stata fornita una “madre surrogata”. Queste madri altro non erano che tettarelle di latte che fornivano nutrimento. Alcune di esse erano ricoperte di pelo, simulando una madre in carne e ossa, altre erano delle semplici erogatrici di latte in metallo. I risultati degli studi di Harlow sono facilmente intuibili: la madre surrogata “accogliente” veniva costantemente abbracciata dalle scimmiette. Ecco che l’accudimento non avviene solo attraverso il soddisfacimento di un bisogno fisiologico, ma anche, e soprattutto, da un appagamento emotivo, in questo caso tattile.
Risulta importante in questa ottica approcciarsi, ancora prima che allo studio del massaggio, a una attenta analisi del tocco, delle sue potenzialità evidenti o apparentemente celate.
In prima istanza, si valuti il Sé corporeo.
Qual è il rapporto del mio confine corporeo con lo spazio? Come valuto il mio personale tocco? Quale attenzione pongo ai miei gesti? Qual è il mio vissuto? Quali sono i miei studi, qual è il mio background culturale? Quali sono le capacità manuali di esecuzione di un massaggio?
In secondo luogo, il Sé corporeo altrui.
Come mi sento quando mi approccio all’altro attraverso il tatto? Perché sono portato a toccare l’altro? In quali circostanze sono portato ad utilizzare questo senso? Apprezzo essere toccato?
Terzo, cosa voglio trasmettere attraverso il tocco? Qual è la finalità del mio approccio?
Per usare dei giochi di parole, molto “ci tocca” da vicino. Un’analisi interiore va sempre posta a prescindere da qualsivoglia approccio di avvicinamento all’Altro, sia esso fisico oppure energetico.
Prenditi sempre cura di Te stesso! Tocca a te!
Nessuna regola per quanto saggia può sostituire l’affetto e il tatto
Bertrand Russell
Dott.sa Paola Palazzi